- Finanziati progetti per il rafforzamento della rete ospedaliera: 3.500 nuovi posti letto per la terapia intensiva, 4.225 in semi-intensiva e quattro strutture mobili per 300 posti di terapia intensiva, ristrutturazione di 651 pronto soccorso, forniture mediche e attrezzature sanitarie, mezzi di trasporto sanitari, personale sanitario aggiuntivo (anche temporaneo) per 9.600 unità, assistenza domiciliare e sistemi digitali per il monitoraggio da remoto
- Il prestito della banca della UE copre circa i due terzi dei costi previsti dal Decreto rilancio per il settore sanitario
- Già perfezionata una prima tranche di un miliardo di euro
- Per importo, una delle più grandi operazioni nella storia della BEI in tutta Europa
La Sanità italiana si rafforza, anche per le emergenze collegate alla pandemia da Covid-19. E lo fa con il sostegno della banca della UE, la Banca europea per gli investimenti (BEI), che affiancherà il Governo italiano con un finanziamento di due miliardi di euro, pari circa i due terzi delle risorse necessarie per gli interventi previsti dal “Decreto rilancio” nel settore sanitario.
È quanto annunciato oggi a Roma, in occasione della firma delle operazioni tra BEI, Ministero dell’economia e delle Finanze (MEF), Ministero della Sanità e Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Sui due miliardi complessivi, una prima tranche di un miliardo è stata già perfezionata oggi.
Nel dettaglio il framework loan alla Repubblica Italiana sarà canalizzato attraverso il MEF. Il Ministero della Salute sarà parte attiva della realizzazione del progetto e il Commissario straordinario del governo è incaricato di dare attuazione ai piani regionali, anche avvalendosi di commissari delegati, nelle persone dei Presidenti di Regione. Tale struttura è considerata in grado di garantire il coordinamento e l'efficacia in termini di pianificazione, attuazione e monitoraggio dei progetti. L’operazione si inserisce nel contesto del “Decreto rilancio” del Governo italiano (convertito nella legge 77/2020), che prevede 3,25 miliardi di euro a sostegno del settore sanitario.
Per importo, si tratta di uno tra i maggiori prestiti finora concessi con una singola operazione nella storia ultrasessantennale della BEI nell’intera Unione europea. La durata del finanziamento è di 15 anni.
Il prestito finanzierà gli interventi inclusi nei piani di emergenza predisposti dalle Regioni in risposta alla pandemia; in particolare:
- rafforzamento della rete ospedaliera con 3.500 nuovi posti letto per la terapia intensiva, 4.225 in semi-intensiva, quattro strutture mobili per 300 posti di terapia intensiva, ristrutturazione di 651 pronto soccorso, materiali di consumo e attrezzature sanitarie, mezzi di trasposto sanitari e personale sanitario aggiuntivo, anche temporaneo, per 9.600 unità;
- supporto per l'assistenza territoriale, con il rafforzamento di infrastrutture e sistemi digitali per l’assistenza domiciliare e residenziale e per il monitoraggio da remoto, attivazione di centrali operative regionali per il monitoraggio dei pazienti.
“Nei mesi scorsi l’Italia ha affrontato una prova durissima mostrando una grande disciplina e uno straordinario senso di responsabilità. L’operazione finalizzata oggi rafforza in modo importante il nostro sistema sanitario, che ha consentito al nostro Paese di reagire prontamente a una sfida così difficile. Con queste notevoli risorse, che si inseriscono nel complesso delle azioni messe in campo dal Governo, l’Italia continuerà ad affrontare l’emergenza Covid-19 con lo stesso senso di responsabilità, consolidando la collaborazione tra i diversi livelli di Governo in questo sforzo che coinvolge tutto il Paese. Va ringraziata la BEI per il suo importante impegno, che rappresenta un’ulteriore dimostrazione della capacità delle istituzioni europee di fornire una risposta all’altezza di questa sfida globale”, ha sottolineato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri.
“La BEI è nata su spinta italiana nel 1957, con i Trattati di Roma, con compiti di sussidiarietà, sostegno alle aree meno avanzate e ai settori con maggiori criticità. È quindi con orgoglio che annunciamo oggi questa operazione con l’Italia, Paese che per primo è stato colpito e ha reagito con grande energia alla pandemia. Operazione che rende subito disponibile la liquidità necessaria e a condizioni vantaggiose per il potenziamento immediato delle strutture sanitarie anche per far fronte alle emergenze causate dal Covid-19. La BEI e l‘Europa hanno il compito e il dovere di essere vicino a cittadini, imprese e amministrazioni nei momenti di grande difficoltà: stiamo cercando di farlo al meglio, con uno sforzo senza precedenti”, ha dichiarato Dario Scannapieco, Vicepresidente della BEI.
“Dalla crisi innescata dal Covid-19 abbiamo capito ancora di piú quanto sia importante e centrale nella vita del Paese il Servizio sanitario nazionale. Perció assume una particolare rilevanza il finanziamento da due miliardi di euro da parte della BEI per il rafforzamento della sanità pubblica italiana, sui 3 miliardi e 250 milioni destinati dal Governo con il decreto rilancio. Con piú liquidità e meno interessi avremo piú posti in terapia intensiva, l’ammodernamento dei pronto soccorso, una maggiore assistenza territoriale per i soggetti fragili. Un altro segnale positivo dall’Europa che diventa cosi un’istituzione che si fa carico dei bisogni reali dei cittadini”, ha commentato il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
“La diffusione del virus ha messo a dura prova sia il settore della sanità pubblica sia quello dell’economia e ci aspettano mesi ancora difficili. Rafforzare la nostra rete ospedaliera e sanitaria fa parte delle azioni da mettere in campo per creare tutte le condizioni possibili per convivere con il virus. Il Commissario Straordinario è soggetto attuatore dei piani. Abbiamo già avviato l’analisi dei fabbisogni per poi procedere il più rapidamente possibile verso la realizzazione del rafforzamento del sistema sanitario di tutto il Paese. Oggi abbiamo l’opportunità concreta di farlo, non dobbiamo sprecarla”, ha dichiarato il Commissario Straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.